"Ecco io vi do tutte le erbe che producono seme, che sono sopra tutta la terra e tutti gli alberi fruttiferi che fanno seme. Queste cose vi saranno per cibo." (Genesi 1,29).
L’introduzione del mulino è strettamente associata al problema della macinazione dei cereali, che può essere considerato “universale”, dal momento in cui esso affonda le sue origini nella preistoria. Prima dell’introduzione del mulino a propulsione idraulica la macinazione dei cereali veniva compiuta con l’utilizzo di macine girevoli, spesso azionate da animali o schiavi ("Ed ogni primogenito morirà nel paese d’Egitto, dal primogenito del Faraone che siede sopra il trono, fino al primogenito della serva che è dietro alle macine." (Esodo 11,5));se ne può trovare traccia inizialmente nel mondo greco, in seguito anche in età romana, probabilmente già utilizzate nel IVsec. a.C.
Difficile è stabilire esattamente la data di introduzione del macchinario, possiamo però fare riferimento agli scritti di Marco Vitruvio Pollione, più precisamente al De Architectura , risalente al 25 a.C., all’interno del quale viene descritto il funzionamento di un mulino con ruota ad asse verticale. Ci sono inoltre gli scritti del poeta greco Antipatro di Tessalonica, contemporaneo di Vitruvio che,nell’Antologia Greca, reca ulteriore testimonianza riguardo all’utilizzo del mulino. I reperti ritrovati stabiliscono tuttavia che i mulini ad asse orizzontale siano più antichi rispetto a quelli a ruota ad asse verticale; tutti e due già presenti nel I sec. a.C.Vitruvio, De Architectura
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