domenica 12 giugno 2011

I protagonisti:

Marco Vitruvio Pollione(I sec. a.C.): De Architectura; prima testimonianza scritta del mulino;

Villard de Honnecourt(XIII sec.): Livre de portraiture; sega idraulica;

Mariano di Jacopo (1382 – 1453 circa): De ingeneis; rappresentazione assonometrica della tecnologia dei mulini; 

Francesco di Giorgio(1439 – 1501): Trattato di architettura e macchine; rappresentazione assonometrica della tecnologia dei mulini;

Leonardo da Vinci:( 1452 – 1519): Del moto e misura dell’acqua ; Codice Atlantico; studi sulle ruote idrauliche; mulino cilindri multipli;

Jacques Besson (1540? – 1573): Theatrum Instrumentorum et Machinarum testimonianza della diffusione del mulino;

Vittorio Zonca(1568-1602): Novo teatro di machine et edificii mulino da seta;

Bernard Forest de Bélidor(1698-1761): Architecture Hydraulique; studi sulle ruote idrauliche;

James Watt(1736-1819): introduzione macchina a vapore; di fatto sancisce l'inizio dello sfruttamento del vapore come forza motrice del mulino;

Lester Pelton(1829-1908): introduzione turbina Pelton;

Duc de la Peltrie: Introduzione aerogeneratore;

sabato 11 giugno 2011

Il mulino a vento:

Se le centrali idroelettriche riportano nuovamente in vita il principio base del tradizionale mulino ad acqua; anche il mulino a vento è protagonista, anche in questo caso nel campo di produzione di energia, di un rinnovamento delle proprie funzioni. Nel  1887 Duc de la Peltrie costruì infatti il primo aerogeneratore per la produzione di energia elettrica; questi moderni mulini sfruttano il vento per far ruotare le pale di una grande elica collegata ad un generatore che trasforma il movimento in energia elettrica. Lo sviluppo successivo degli aerogeneratori fu molto limitato, solo negli ultimi decenni del XX sec. con la crisi petrolifera si riprese a parlare dell’energia eolica quale concorrenziale fonte rinnovabile. Per quanto riguarda la macinazione del grano oggi essa è compiuta attraverso sofisticati frantoi e mulini;  che si differenziano tra loro sia per le caratteristiche sia per le dimensioni del materiale da macinare sia per il prodotto che si desidera ottenere.


mercoledì 8 giugno 2011

Verso nuove tecnologie:

La progressiva scomparsa delle tradizionali macchine idrauliche è un processo sicuramente dovuto all’introduzione di nuove forme di energia; tra le quali, come già detto, spicca il vapore. Tuttavia sono gli studi sull’elettricità e la progressiva introduzione di macchine alimentate a corrente elettrica  a determinare un colpo decisivo all’utilizzo del tradizionale mulino.
Esso non cessa di esistere, permane infatti il suo principio base, ovvero l’idea della ruota idraulica o eolica utilizzata come mezzo per ottenere una forza motrice utilizzabile in svariati modi. Con l’evoluzione di nuove forme di energia esso assume un ruolo di vitale importanza nell’ambito della sua produzione.  Esempio fondamentale è la turbina Pelton(1870); inventata  da Lester Pelton; che può essere considerata, nonostante i nuovi compiti assunti e la differente conformazione, come la  ruota ad asse orizzontale dei tradizionali mulini. Dopo pochi anni viene largamente utilizzata in ogni impianto idroelettrico per la produzione di energia elettrica.





Estinzione dei tradizionali mulini:

La rivoluzione industriale, determinò un significativo cambiamento rispetto al passato per quanto riguarda l’innovazione tecnologica; sia per quanto riguarda i processi di produzione; sia per le macchine utilizzate e la loro produttività, sia per il tipo di energia utilizzata. L’introduzione della prima macchina a vapore da parte di Savery(1698) , seguito pochi anni dopo dalla macchina di Newcomen(1702), e da quella progettata da Boulton e Watt(1775); di fatto sancisce l’inizio dell’estinzione delle tradizionali macchine idrauliche nei processi di produzione, a causa del loro scarso rendimento in relazione alle nuove operazioni da svolgere all’interno delle nascenti industrie. Anche il mulino è coinvolto in questo processo di trasformazione, ed è ora caratterizzato dallo sfruttamento del vapore come forza motrice; cadono progressivamente in disuso i tradizionali mulini.

lunedì 6 giugno 2011

Altre applicazioni:

Le funzioni esercitate dal mulino all’interno delle molteplici discipline pratiche non vengono sicuramente esaurite all’interno dei teatri di macchine; esistono infatti altre attività dove la macchina assume una posizione privilegiata; ne sono fondamentale esempio l’attività mineraria e quella tessile. Come già affermato, l’attività mineraria è protagonista a partire dal Rinascimento di un continuo sviluppo tecnologico che coinvolge innanzitutto le tecniche di fusione dei metalli; ma anche i processi di estrazione. Proprio in questo campo il mulino costituisce uno strumento fondamentale per quanto riguarda il pompaggio dell’acqua in eccesso all’interno delle miniere al fine di rendere possibile l’estrazione dei metalli. Ne ritroviamo testimonianza all’interno del libro ”De Re Metallica” pubblicato nel 1556 da Giorgio Agricola. Per quanto riguarda l’attività tessile il mulino è applicato nei processi di filatura dei tessuti, più precisamente della seta, che vede inizialmente protagonista la città di Bologna fino alla fine del XVII sec., dove questa tecnologia si trasferisce in Piemonte.
 
 
AGRICOLA-De Re Metallica-pompe utilizzate per prosciugare l'acqua presente nelle miniere


giovedì 2 giugno 2011

I teatri di macchine:

 L’evoluzione del mulino procede nella storia, ne sono fondamentale testimonianza i teatri di macchine, la cui origine coincide con la pubblicazione del primo teatro nel 1569, da parte di Jacques Besson, il Theatrum Instrumentorum et Machinarum e il cui termine coincide con l’inizio del XVII secolo. Non propriamente dei manuali tecnici, essi possono essere definiti come un insieme di illustrazioni, che rappresentano macchine e strumenti,  senza un determinato filo logico che le collega tra di loro. Questi riflettono un modello culturale in cui sicuramente la cultura del fare assume una certa importanza, tuttavia la trattazione puramente tecnica lascia spazio alla “meraviglia” delle macchine; i teatri infatti si limitano solamente a raccontare le macchine, non le spiegano; ciò è ben visibile dal dominio quasi assoluto dell’immagine rispetto alle parole. La grande diffusione del mulino in molti campi di applicazione pratica comporta che esso assuma un posto privilegiato all’interno dei teatri; molteplici infatti sono le funzioni assunte dalla macchina in essi; tra i più importanti sussistono, il mulino per macinare, per follare, per affilare, per pestare. Essi si possono classificare, oltre in base alla funzione esercitata,  anche attraverso i vari modi con cui viene ricavata l’energia necessaria a produrre una forza per compiere un lavoro; tra i più importanti sussistono, il tradizionale mulino ad acqua alimentato da un corso d’acqua, il mulino a vento, il mulino a contrappesi, il mulino galleggiante, il mulino ad “uomo”, il mulino ad “animale”, il mulino ad acqua raccolta.



AGOSTINO RAMELLI- Le diverse et artificiose machine..., Parigi, 1588-mulino a contrappeso

sabato 28 maggio 2011

Innovazioni:

In generale il Rinascimento può essere considerato come un periodo in cui si pongono le basi per un’evoluzione tecnologica che coinvolge tutti i campi del sapere scientifico, dalla chimica alla meccanica fino a giungere alla metallurgia. Proprio quest’ultima disciplina determina un’innovazione del mulino, per quanto riguarda alcune delle sue componenti meccaniche; se prima gli ingranaggi, tra cui spicca la ruota dentata-lanterna, erano costituiti in legno, ora, grazie all’introduzione di nuove tecniche di fusione, sono costituiti in ferro. Ne ritroviamo traccia già a partire dai manoscritti degli ingegneri già citati. Un’altra importante innovazione già introdotta precedentemente ma perfezionata in questo periodo di tempo è rappresentata dall’albero a camme, in grado di convertire un moto rotatorio continuo ad un moto rettilineo intermittente.Tra i molti ingegneri che si sono in parte occupati dell’evoluzione tecnica del mulino nel Rinascimento spicca sicuramente Leonardo da Vinci; che all’interno dei suoi manoscritti compie uno studio approfondito sulle ruote dentate; anche se, come già affermato, non ancora in maniera strettamente scientifica. Come lui stesso afferma nel manoscritto Del moto e misura dell’acqua 
“Quell' acqua che dà men peso al suo canale, è più veloce.
Quell' acqua ch' è più veloce, più caccia la sua rota.
Quella dà men peso al suo canal, ch' è più diritta.
L' acqua delle molina debbe percotere le pale delle rote in angoli retti.
Quell' acqua che correrà con manco pendente, percoterà la rota più lontano dal perpendiculare della sua caduta.
Quell' acqua che percote più lontano dal perpendicular della sua caduta, dà minor botta.”


LEONARDO DA VINCI - Studi per un mulino a vento

domenica 22 maggio 2011

Rinascimento:

Il Rinascimento può essere considerato come un periodo caratterizzato dall’affermazione della cultura del fare all’interno della società; processo sicuramente già avviato in epoca medievale, con la differenza fondamentale che per la prima volta si cerca di impartire alla tecnica un certo rigore scientifico, attraverso esaurienti spiegazioni e disegni assolutamente fedeli alla realtà, anche grazie all’introduzione dell’assonometria. Tuttavia è bene precisare che per imboccare la strada della completa formalizzazione ed evoluzione dal punto di vista scientifico occorre aspettare la rivoluzione scientifica; non è ancora presente nel periodo considerato un analisi dettagliata delle forze che permettono alla macchina di compiere un lavoro. Questo aspetto non comporta certamente una presenza ristretta di manoscritti di tipo tecnico, al contrario la produzione è altissima. Tra i primi ingegneri del Rinascimento in cui possa essere trovata testimonianza del mulino e delle macchine ad esso associate spiccano  Mariano di Jacopo (1382 – 1453 circa), autore del manoscritto De ingeneis;  Francesco di Giorgio(Siena, 1439 – Siena, 29 novembre 1501), autore del manoscritto Trattato diarchitettura e macchine.

FRANCESCO DI GIORGIO - Mulino con ruota a peso.




sabato 14 maggio 2011

Estensione campo di applicazione:

Fino ad ora abbiamo parlato del mulino presupponendo il fatto che il suo compito effettivo fosse quello di macinare i cereali per la produzione di farina; concezione che viene di fatto smentita con l’introduzione di alcune macchine le cui funzioni vanno ben oltre a quelle tradizionali. Esse infatti hanno in comune con il mulino la caratteristica fondamentale di sfruttare l’energia meccanica prodotta dalla rotazione di una ruota,  azionata da svariate forze, per compiere lavoro.  Questo  fenomeno affonda le sue radici nel medioevo e si sviluppa largamente nel Rinascimento. Tra le più importanti ritroviamo una sega idraulica nel famoso taccuino di Villard de Honnecourt  scritto tra il 1220 e il 1240; con la caratteristica fondamentale della presenza di una nuova componente meccanica, l’albero a camme, perfezionato in seguito nel Rinascimento; e una macchina per compiere la follatura della lana, detta gualchiera. Infine spiccano le pompe idrauliche utilizzate in Olanda; a partire da un semplice mulino a vento equipaggiato con un sistema di sollevamento dell’acqua fu possibile isolare il territorio; come afferma un proverbio fiammingo  "Dio ha creato tutto il mondo, tranne l’Olanda, che è stata creata dagli olandesi".












 mulino a vento con noria per sollevare l'acqua.


 Mulini a vento in serie, in funzione di idrovore, per il sollevamento di acqua stagnante.

domenica 8 maggio 2011

Economia:

Come già affermato, molti sono i vantaggi derivanti dall’utilizzo dei mulini a livello produttivo; tuttavia sorge naturale chiedersi chi in primis traeva vantaggio da queste macchine. Per rispondere a questa domanda è sufficiente analizzare che tipo di modello economico fu inizialmente adottato nel medioevo: il modello feudale. Esso presupponeva il fatto che il signore, proprietario di una determinata quantità di terreno, avesse il monopolio di tutte le risorse (comprese quelle umane) nel medesimo; quindi anche dei mulini. Con il passaggio ad un modello economico comunale, le risorse, intese come bene pubblico, diventavano prerogativa di liberi professionisti; considerando quindi il mulino, la persona addetta al suo utilizzo era il  “mugnaio”. Da questo momento in avanti le regole di utilizzo delle risorse idriche, in quanto fonti potenziali di guadagno, venivano rigidamente tassate.
                                                                                     
descrizione medievale di un mulino a vento 1340 circa

martedì 3 maggio 2011

Mulino e medioevo:

 Come scrive lo storico March  Bloch “Invenzione antica, il mulino ad acqua è medievale dal punto di vista della sua effettiva diffusione”. Le invasioni barbariche, la mancanza di stabilità politica ed economica ne ritardarono infatti  la diffusione in Europa fino all’XI secolo; solamente a partire dal XII secolo il mulino ad acqua è presente in tutta Europa. Ne ritroviamo traccia anche nella celebre Commedia Dantesca:

"Non corse mai sì tosto acqua per doccia
a volger ruota di molin terragno,
quand'ella più verso le pale approccia,

come 'l maestro mio per quel vivagno,
portandosene me sovra 'l suo petto,
come suo figlio, non come compagno."
(Inferno; 23; 47)

“Come quando una grossa nebbia spira,
o quando l'emisperio nostro annotta,
par di lungi un molin che 'l vento gira,”
(Inferno; 34; 6)

Nello stesso periodo venne introdotto un particolare tipo di mulino che sfruttava le maree e quello a vento, utilizzato in Persia già dal VII secolo d.C., ma diffuso in Europa a partire dall'Inghilterra solo dal XII secolo. Bisogna sottolineare tuttavia che la diffusione delle varie tipologie di mulini all’interno delle regioni europee non è  affatto casuale e neppure omogenea, infatti essa è strettamente associata alle risorse idriche disponibili, alla portata di quest’ultime, al clima a cui le regioni sono sottoposte.

 Diffusione del mulino ad acqua nella varie regioni europee nel corso del tempo.

martedì 26 aprile 2011

Mulino:

 Arte:


















"Watermill at Millingham, Dorset" John Constable (1823-1827); olio su tela;
 Conservato nel “Victoria And Albert Museum”, London, England
Celebre pittore romanticista che opera tra la fine del 700' e l'inizio dell'800':
"Il suono dell'acqua che sfugge alle dighe dei mulini, i salici, le vecchie assi fradicie, i luoghi paludosi e le costruzioni in mattoni, queste cose io le amo. Queste immagini hanno fatto di me un pittore e io sono loro grato."
Come il poeta afferma il mulino può essere considerato come rappresentazione della pura semplicità, ma al tempo stesso di autenticità e bellezza. 

Innovazione:

  












Aerogeneratore, fondamentale esempio di innovazione tecnologica dal punto di vista energetico; mentre in passato l’energia eolica veniva utilizzata direttamente sotto forma di energia meccanica; oggi è possibile, attraverso un insieme di aerogeneratori, che costituiscono una centrale eolica, produrre energia elettrica. 
Copertina:

 “The Mill on the Floss” by George Eliot
Anno di pubblicazione (relativo a questa edizione): 2003
Editore: Dover Publications


Francobollo:

Emanato da: Principato D’Andorra
Periodo di appartenenza: 1983











Fumetto:



“Don Chisciotte nei fumetti” realizzazione Gino Gavioli
Don Chisciotte intento ad intraprendere un duello con uno dei suoi tanti nemici apparenti, in questo caso un mulino scambiato per un gigante. 






Film:

Titolo: Moulin Rouge!
Paese: USA
Anno: 2001
Fondato nel 6 ottobre 1889 da Charles Ziedler, nel famoso quartiere a luci rosse di Pigalle, il Moulin Rouge, considerato uno dei più famosi locali di Parigi, deve il suo successo al Moulin de la Galette, un ristorante danzante ricavato nel 1870 dentro un vecchio mulino a vento nella parte alta di Montmartre.










Articolo giornale:
Anno 122 - Numero 85 Giovedì 21 Aprile 1988 LA STAMPA
“Il mondo e la rivoluzione del mulino” Mario Deaglio

domenica 24 aprile 2011

Abbecedario:

Acqua
Biella
Cereali
Diametro
Energia
Farina
Giro
H2O
Idraulica
Lavoro
Macina
Noria
O
Portata
Q
Ruota
S
Terragno
U
Vento
Z

lunedì 18 aprile 2011

Tecnologia dei mulini ad acqua:

“Macinatrici accordate riposo alle mani: dormite,
dormite, anche se l'alba di già cantano i galli.
Cerere impose alle ninfe dell'acque il lavoro: d'un balzo
si lanciano esse al sommo d'una rota
e fan che l'asse giri...
Siamo all'età dell'oro tornati di nuovo, se i doni
di Demetra possiamo gustar senza fatica.”
(Antipatro, Antologia Palatina)
 L’introduzione dei primi mulini a ruota idraulica non è stata affatto casuale, considerando che l’energia prodotta da ciascuna ruota di un mulino ad acqua è sufficiente a  macinare circa 150kg di grano in un’ora, l’equivalente del lavoro di 40 schiavi. I primi mulini ad acqua sono suddivisi in mulini ad asse verticale e mulini ad asse orizzontale: i primi caratterizzati da una ruota totalmente immersa nell’acqua, il cui asse, perpendicolare alla direzione della corrente, è collegato direttamente alla macina superiore; il secondo caratterizzato da un sistema di ingranaggi attraverso il quale l’energia prodotta dalla rotazione della ruota viene trasferita alla macina. I mulini potevano essere anche galleggianti, collocati sui fiumi e sul mare, nonostante i pericoli derivanti dalla rottura degli ormeggi.

mercoledì 13 aprile 2011

Origini della macchina:

"Ecco io vi do tutte le erbe che producono seme, che sono sopra tutta la terra e tutti gli alberi fruttiferi che fanno seme. Queste cose vi saranno per cibo." (Genesi 1,29).
 L’introduzione del mulino è strettamente associata al problema della macinazione dei cereali, che può essere considerato “universale”, dal momento in cui esso affonda le sue origini nella preistoria.
Prima dell’introduzione del mulino a propulsione idraulica la macinazione dei cereali veniva compiuta con l’utilizzo di macine girevoli, spesso  azionate da animali o schiavi ("Ed ogni primogenito morirà nel paese d’Egitto, dal primogenito del Faraone che siede sopra il trono, fino al primogenito della serva che è dietro alle macine." (Esodo 11,5));se ne può trovare traccia inizialmente nel mondo greco, in seguito anche in età romana, probabilmente già utilizzate nel IVsec. a.C.
Difficile è stabilire esattamente la data di introduzione del macchinario, possiamo però fare riferimento agli scritti di Marco Vitruvio Pollione, più precisamente al De Architectura , risalente al 25 a.C., all’interno del quale viene descritto il funzionamento di un mulino con ruota ad asse verticale. Ci sono inoltre gli scritti del poeta greco Antipatro di Tessalonica, contemporaneo di Vitruvio che,nell’Antologia Greca, reca ulteriore testimonianza riguardo all’utilizzo del mulino. I reperti ritrovati stabiliscono tuttavia che i mulini ad asse orizzontale siano più antichi rispetto a quelli a ruota ad asse verticale; tutti e due già presenti nel I sec. a.C.






Vitruvio, De Architectura















sabato 9 aprile 2011

Premesse:

Prima di iniziare la trattazione riguardo a questo particolare tipo di macchina occorre innanzitutto fare alcune premesse. La storia della tecnica in generale può essere considerata una delle parti integranti della storia, nonostante questo, è risaputo che essa assume una forma poco rigorosa e non descrive un processo lineare; in primo luogo per la scarsità dei documenti e scritti; in secondo luogo per la mancanza di un linguaggio "universale" di lettura. Dobbiamo infatti considerare che la tecnica, a partire dall'evoluzione delle prime società, per un largo periodo di tempo, rimane prerogativa di artigiani, che costituiscono un nucleo specifico e ristretto della società.
E' quindi difficile per quanto riguarda l'argomento di trattazione delineare un preciso contesto evolutivo; bisogna fare soprattutto affidamento su fonti scritte, reperti, che devono essere analizzati e contestualizzati.
In secondo luogo sarebbe superfluo analizzare la parola in questione solamente da un punto di vista "tecnico"; infatti la tecnica fa riferimento implicitamente ad un contesto storico, che richiama a sua volta un contesto sociale ed economico. Occorre quindi analizzare il concetto da tutti i punti di vista, in modo tale da tracciarne un quadro il più possibile completo.

venerdì 8 aprile 2011

Breve definizione e etimologia del termine:

"Edificio in cui si esegue la macinatura del grano e di altri cereali; la macchina che effettua tali operazioni.
Il termine deriva dal latino mola, ovvero lo strumento utilizzato per ridurre in polvere il frumento.

Dizionario

Italiano: mulino;
English: mill;
Deutsch: Mühle;
Français: moulin;
Español: molino;
中文 (Cinese): 磨 (tàiyáng).