Come scrive lo storico March Bloch “Invenzione antica, il mulino ad acqua è medievale dal punto di vista della sua effettiva diffusione”. Le invasioni barbariche, la mancanza di stabilità politica ed economica ne ritardarono infatti la diffusione in Europa fino all’XI secolo; solamente a partire dal XII secolo il mulino ad acqua è presente in tutta Europa. Ne ritroviamo traccia anche nella celebre Commedia Dantesca:
"Non corse mai sì tosto acqua per doccia
a volger ruota di molin terragno,
quand'ella più verso le pale approccia,
come 'l maestro mio per quel vivagno,
portandosene me sovra 'l suo petto,
come suo figlio, non come compagno."
(Inferno; 23; 47)
“Come quando una grossa nebbia spira,
o quando l'emisperio nostro annotta,
par di lungi un molin che 'l vento gira,”
(Inferno; 34; 6)
Nello stesso periodo venne introdotto un particolare tipo di mulino che sfruttava le maree e quello a vento, utilizzato in Persia già dal VII secolo d.C., ma diffuso in Europa a partire dall'Inghilterra solo dal XII secolo. Bisogna sottolineare tuttavia che la diffusione delle varie tipologie di mulini all’interno delle regioni europee non è affatto casuale e neppure omogenea, infatti essa è strettamente associata alle risorse idriche disponibili, alla portata di quest’ultime, al clima a cui le regioni sono sottoposte.
Diffusione del mulino ad acqua nella varie regioni europee nel corso del tempo.
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