Il Rinascimento può essere considerato come un periodo caratterizzato dall’affermazione della cultura del fare all’interno della società; processo sicuramente già avviato in epoca medievale, con la differenza fondamentale che per la prima volta si cerca di impartire alla tecnica un certo rigore scientifico, attraverso esaurienti spiegazioni e disegni assolutamente fedeli alla realtà, anche grazie all’introduzione dell’assonometria. Tuttavia è bene precisare che per imboccare la strada della completa formalizzazione ed evoluzione dal punto di vista scientifico occorre aspettare la rivoluzione scientifica; non è ancora presente nel periodo considerato un analisi dettagliata delle forze che permettono alla macchina di compiere un lavoro. Questo aspetto non comporta certamente una presenza ristretta di manoscritti di tipo tecnico, al contrario la produzione è altissima. Tra i primi ingegneri del Rinascimento in cui possa essere trovata testimonianza del mulino e delle macchine ad esso associate spiccano Mariano di Jacopo (1382 – 1453 circa), autore del manoscritto De ingeneis; Francesco di Giorgio(Siena, 1439 – Siena, 29 novembre 1501), autore del manoscritto Trattato diarchitettura e macchine.
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